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Bancone verde menta
Elliot editore – 2009
Ero fermamente convinta che sarei diventata un’eroina contro tutte le ingiustizie, anche quelle d’amore. Ogni volta mi volevo mascherare per carnevale da principe azzurro e la mamma e la nonna protestavano dicendomi che è il principe azzurro che salva la principessa. E io rispondevo: io mi voglio salvare da sola.
Monica accetta insieme alla sua amica Chicca di lavorare a un supplemento per San Valentino sulle città e l’amore. Quella cosa patetica si trasforma in un viaggio fra gli uomini amati, le storie proprie e di altri, attraverso luoghi come Marsiglia, Genova, Torino, Barcellona. Mentre ripercorre ricordi e città, Monica incontra un ragazzo che prepara cocktail in un locale alla moda. Come la menta sotto il ghiaccio e il lime del mojito servito a quel bancone, la protagonista sembra schiacciata dal nuovo amore che le offusca la mente. Le foto, gli amici d’infanzia e dell’università, le cartoline attaccate alla bacheca di sughero, vecchi matti e saggi di un ospizio, il ballo e la musica, un film in bianco e nero, l’attenzione per la giustizia sociale e per la ricerca della verità le ricorderanno chi è e la aiuteranno a portare avanti il suo lavoro. Simona Baldanzi, con una sensibilità pulsante per ogni parola e ogni momento, intreccia la storia in capitoli dai titoli folgoranti, allontanandoci e avvicinandoci a quel bancone verde menta come fossimo al fianco di ogni personaggio. Un romanzo d’amore per le città e i territori, per il mestiere del raccontare e per la capacità di dubitare, colmo di nostalgia ma anche di tensione vibrante per il cambiamento.