Simona Baldanzi

IN MEMORIA DI PIETRO MIRABELLI

www.pietromirabelli.it
“Pietro non ne uscirete se non lo volete tutti insieme, qua...come nei cantieri. - Eh...- sospira Pietro mentre guarda verso la Sila. E lo sento che si allontana, che mi sfugge, che mi sta lasciando sola mentre non trovo riparo neanche nella bellezza di un albero in fiore che ho di fronte.”
(Figlia di una vestaglia blu, 2006)

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Bancone verde menta

Bancone verde menta

Elliot editore – 2009

Ero fermamente convinta che sarei diventata un’eroina contro tutte le ingiustizie, anche quelle d’amore. Ogni volta mi volevo mascherare per carnevale da principe azzurro e la mamma e la nonna protestavano dicendomi che è il principe azzurro che salva la principessa. E io rispondevo: io mi voglio salvare da sola.

Monica accetta insieme alla sua amica Chicca di lavorare a un supplemento per San Valentino sulle città e l’amore. Quella cosa patetica si trasforma in un viaggio fra gli uomini amati, le storie proprie e di altri, attraverso luoghi come Marsiglia, Genova, Torino, Barcellona. Mentre ripercorre ricordi e città, Monica incontra un ragazzo che prepara cocktail in un locale alla moda. Come la menta sotto il ghiaccio e il lime del mojito servito a quel bancone, la protagonista sembra schiacciata dal nuovo amore che le offusca la mente. Le foto, gli amici d’infanzia e dell’università, le cartoline attaccate alla bacheca di sughero, vecchi matti e saggi di un ospizio, il ballo e la musica, un film in bianco e nero, l’attenzione per la giustizia sociale e per la ricerca della verità le ricorderanno chi è e la aiuteranno a portare avanti il suo lavoro. Simona Baldanzi, con una sensibilità pulsante per ogni parola e ogni momento, intreccia la storia in capitoli dai titoli folgoranti, allontanandoci e avvicinandoci a quel bancone verde menta come fossimo al fianco di ogni personaggio. Un romanzo d’amore per le città e i territori, per il mestiere del raccontare e per la capacità di dubitare, colmo di nostalgia ma anche di tensione vibrante per il cambiamento.

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30/4-8/5: Da Capo a Bocca Viaggio lento lungo l’Arno

30/4-8/5: Da Capo a Bocca Viaggio lento lungo l’Arno
Nel tempo che ci metteva un tronco col fiume in piena dal Falterona a Pisa A piedi, in bici, in barca a raccogliere storie che non stanno mai ferme a farsi raccontare

Libri

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Frammenti

  • Ovunque nei paraggi ci stava una vestaglia blu, non solo a Barberino. E come sciami arrivavano puntuali alle otto di mattina. Ci sono quelle che non ci lavorano più da una vita, ma che mia mamma continua a sentire, ancora amiche: la Simonetta di Castiglione e la Franca di Sant’Agata. Ed ho nominato quelle di […]

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    Figlia di una vestaglia blu
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    Bancone verde menta
  • Ogni volta che vedo salire su una jeep o un piccolo furgone i minatori che vanno verso la galleria e mi salutano dai finestrini, mi chiedo se staranno nell’ “arca”. La chiamano così quella sorta di scatola bunker dove si rifugiano i lavoratori mentre fuori salta l’esplosivo per far avanzare lo scavo in galleria. Come […]

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    Mugello sottosopra
  • «Ero stanca del Mugello, di questa terra-cantiere che si trasforma per rimanere sempre come è. Una terra di transito, stronza, senza carattere. Non ne potevo più di difendere qualcosa senza colonna vertebrale. Difenditi da sola. Questo, alla fine, le volevo dire, andandomene, come quando si sbatte la porta e si dicono cose forti e ridicole. […]

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    Il Mugello è una trapunta di terra

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